La peronospora: cos’è e quali colture attacca?

Indice

Cos’è la peronospora

La peronospora è una malattia che colpisce diversi tipi di colture.

Essa attacca le foglie delle piante, facendole arricciare e infine morire.

Questa malattia fungina è la più comune della famiglia delle cucurbitacee, che comprende ad esempio cetrioli e zucche, ma in generale colpisce molte colture.

Il tipo più comune di fungo che causa la malattia è noto come Peronospora parasitica: ma la peronospora può essere causata da diversi tipi di funghi e può colpire sia le piante selvatiche che quelle coltivate.

In questo articolo analizzeremo le principali colture che questa malattia colpisce, quali sono i possibili rimedi, come essa incide sull’ecosistema e come la tecnologia ci può essere d’aiuto, in connubio con l’esperienza degli agricoltori e i rimedi tradizionali, per prevenirla.

Quali colture colpisce?

Le principali colture che la peronospora colpisce sono:

  • pomodori;
  • la vite;
  • la rosa;
  • la patata;
  • la melanzana;
  • il basilico;
  • l’insalata lattuga.

Questa malattia non è molto fastidiosa solo per gli agricoltori, ma anche per i consumatori che desiderano acquistare prodotti freschi.

Generalmente i sintomi della peronospora sono piccole macchie gialle sulle foglie che diventano più grandi e diventano marroni con il progredire dell’infezione.

Questi sintomi solitamente sono riscontrabili sul lato inferiore delle foglie dove raccolgono l’acqua dalla pioggia o dalla rugiada.

Nella prossima sezione analizzeremo quali sono i principali rimedi utilizzati per prevenire questa malattia in ognuna delle principali colture a cui abbiamo accennato.

Rimedi

Peronospora del pomodoro

Peronospora del pomodoro

Effetti della peronospora sul pomodoro

I rimedi per questa malattia possono essere di diverso tipo e cambiano anche in base al tipo di coltura colpita.

 Il modo migliore per prevenire ad esempio la peronospora del pomodoro è utilizzare pratiche di rotazione delle colture, che consistono nel piantare ogni anno un tipo di coltura differente.

 In questo caso ad esempio si consiglia di piantare un’annata il  mais e un’annata il pomodoro.

Oltre a questo, è importante mantenere la coltivazione ben irrigata durante i periodi di siccità per evitare di stressare le piante.

Questo perché la malattia in questione solitamente si verifica quando ci sono temperature elevate e bassa umidità per lunghi periodi di tempo.

Un rimedio un po’ alternativo a quello appena descritto può essere quello di aggiungere latte al terreno attorno alla pianta o spruzzare latte, o acqua, mescolati con bicarbonato di sodio, detersivo liquido per piatti o acqua ossigenata sulle foglie.

Peronospora della vite

peronospora della vite

Effetti Della peronospora sui grappoli d’uva

La lettura dell’articolo nel link ti consentirà di sapere tutto quello che deci conoscere sulla peronospora della vite.

Peronospora della rosa

Peronospora della rosa

Effetti della peronospora sulla rosa

Proseguendo con le varie colture che possono essere colpite troviamo la rosa, nel suo caso solitamente il fungo si trova nel terreno e può essere introdotto nelle rose quando vengono piantate.

I due modi principali per combattere la peronospora che solitamente prospera in ambienti umidi con elevata umidità e scarsa circolazione dell’aria, sono:

  • la prevenzione;
  • la bonifica.

La prevenzione viene effettuata piantando rose in un terreno ben drenato o utilizzando fungicidi per evitare che l’ambiente diventi troppo umido.

rimedi invece vengono utilizzati quando la prevenzione ha fallito e la pianta è stata infettata dalla peronospora.

Esistono molti rimedi diversi che possono essere utilizzati per il trattamento, ma è importante ricordare che non tutti i rimedi funzionano per ogni tipo di peronospora.

Infine, in generale, ci sono alcune buone pratiche che ci aiutano a limitare la possibilità di infezione della rosa come ad esempio mantenerla sana e ben mantenuta piantandola in un luogo molto soleggiato e dandogli regolarmente acqua e sostanze nutritive.

Inoltre è bene piantare rose in luoghi con una buona circolazione d’aria.

Peronospora della patata

Peronospora della patata

Effetti della peronospora della patata

Andando avanti troviamo la peronospora della patata.

Quando la malattia le colpisce, le nostre patate diventano marroni e marciscono. In questo caso come buona pratica è consigliabile mantenere il terreno asciutto e privo di erbacce.

Inoltre si consiglia di piantare le patate in un luogo con un buon drenaggio e di evitare di annaffiarle eccessivamente durante la stagione di crescita.

Il rimedio più comune per la peronospora delle patate consiste nello spruzzare fungicidi sulle piante.

Questo può aiutare a prevenire la diffusione della peronospora ad altre piante, ma non sempre si ottiene l’effetto sperato.

Infine ci sono anche alcuni rimedi naturali che gli agricoltori possono usare come ad esempio l’aggiunta di zolfo o solfato di rame nel loro terreno prima di piantare le patate.

Peronospora della melanzana

Peronospora della melanzana

Effetti della peronospora sulle foglie di melanzana

Procedendo, tra le colture accennate nella precedente sezione troviamo le melanzane.

 In questo caso la peronospora può essere trovata nel terreno e sulle foglie della pianta in questione ed è causata principalmente da due funghiPlasmopara halstedii e Peronospora parasitica.

I primi sintomi in questo caso sono le foglie ingiallite che alla fine diventano marroni o nere.

Se si vuole evitare la peronospora delle melanzane, è importante mantenere un terreno sano con un pH equilibrato e assicurarsi di piantare le melanzane solo in terreni ben drenati.

Se si riscontrano i sintomi della peronospora, si dovrebbe usare un fungicida per sbarazzarsene prima che si diffonda su altre piante nel terreno.

Peronospora del basilico

Peronospora del basilico

Effetti della peronospora sulle foglie di basilico

La penultima pianta che si tratterà in questa sezione è il basilico.

Pseudoperonospora cubensis è il nome del fungo responsabile della malattia in questo caso specifico.

Quest’ultimo invade le foglie e gli steli della pianta, bloccando il passaggio di acqua e sostanze nutritive.

Questo rallenta molto la crescita e la produzione delle piante e può portare a una perdita della resa e alla produzione di prodotti a base di basilico di scarsa qualità.

Anche qui ci sono delle buone pratiche che permettono agli agricoltori di prevenire o limitare la diffusione di questa malattia.

Partendo dal fungicida che al solito è un rimedio molto utilizzato ma che molte volte non sortisce l’effetto sperato, alcune buone pratiche per aiutare la pianta a crescere in condizioni sane sono:

1) Piantare il basilico in aiuole rialzate con un buon drenaggio e spaziatura tra le piante

2) Evitare l’irrigazione sopraelevata 3) Utilizzare la rotazione delle colture in modo che il basilico non venga piantato nello stesso punto anno dopo anno

4) Tenere le erbacce fuori dal giardino usando il pacciame o coprendole con plastica nera (panno per erbacce).

Peronospora della lattuga

Peronospora della lattuga

Effetti della peronospora sulla lattuga

Infine troviamo la peronospora della lattuga: in questo caso le ricerche hanno dimostrato che la zucca è un rimedio ottimo poiché aiuta a sopprimere la crescita del fungo che causa la peronospora.

Anche in questo caso inoltre la rotazione delle colture può aiutare, questo approccio infatti aiuta a prevenire la diffusione di malattie o parassiti che potrebbero essere presenti in un tipo di coltura ma non in un altro.

Per concludere, quello che emerge è che sostanzialmente un mix di buone pratiche e un utilizzo ponderato del prodotti fitosanitari aiutano a tenere sotto controllo l’avanzamento e la diffusione di questa malattia.

Ma sono questi gli unici modi per avere la situazione sotto controllo?

Questi prodotti quanto impattano sull’ambiente e sul prodotto finale che troveremo sulle nostre tavole?

L’utilizzo della tecnologia come supporto alle decisioni può essere uno strumento valido per migliorare la prevenzione di queste malattie?

Nelle prossime sezioni risponderemo a queste domande.

È tutta una questione di PREVENZIONE

In pochi click conoscerai il meteo l’evoluzione delle malattie nel tuo campo e potrai adottare misure preventive.

Effetti nocivi per l’ecosistema

Negli ultimi decenni, c’è stato un aumento significativo nell’uso di prodotti chimici per soddisfare le esigenze della richiesta del mercato vitivinicolo.

L’abuso delle sostanze chimiche non è solo nocivo al vigneto ma ha un impatto distruttivo per tutto l’ecosistema.

Il bioaccumulo degli agrofarmaci, cioè l’alta concentrazione di sostanze tossiche, si riversa anche sugli alimenti e le risorse idriche.

Dal rapporto nazionale sulla presenza dei pesticidi nelle acque, stilato dall’ISPRA nel 2018:  “Nel biennio 2015-2016,il monitoraggio evidenzia una presenza diffusa di pesticidi nelle acque, con un aumento delle sostanze trovate e delle aree interessate. Nel 2016, in particolare, ci sono pesticidi nel 67,0% dei punti delle acque superficiali e nel 33,5% di quelle sotterranee

L’abuso di queste sostanze mette a rischio anche la salute degli insetti pronubi, cioè responsabili dell’impollinazione, come le api.

Una delle principali cause della moria di questi insetti è sicuramente l’avvelenamento da pesticidi.

Il vignaiolo deve essere cosciente che le pratiche agronomiche che impiegano fitosanitari, sia di sintesi o naturali, indirettamente colpiscono anche l’ecosistema, gli organismi e i microrganismi che non sono il “bersaglio” del trattamento.

I fitosanitari possono, a seconda di come vengono somministrati, disperdersi nell’ambiente, per:

➔ deriva: accade quando  il vento sposta piccole particelle di polvere o goccioline di liquido da un’area all’altra.

➔ volatilità: si riferisce alla tendenza di una sostanza ad evaporare da una superficie trattata, e quindi essere trasportata dal vento in altre zone del campo.

➔ ruscellamento: quando residui di fitofarmaci nel terreno attraverso l’irrigazione o la pioggia, vengono trasportati lungo tutto il terreno.

➔ lisciviazione: quando le sostanze chimiche a causa di fenomeni atmosferici o d’irrigazione, si legano all’acqua e defluiscono nelle falde acquifere.

Le sostanze  “naturali” consentite nell’agricoltura biologica , ad esempio il rame o lo zolfo non sono esenti dagli effetti sull’ecosistema.

Il rame è un metallo pesante, non si dissolve nell’ambiente bensì si deposita nel terreno e nel frutto, è utilizzato maggiormente per la prevenzione di alcune malattie come la peronospora, il marciume nero , l’escoriosi  o la botrite.

Gli effetti negativi dell’eccessivo accumulo di rame sono tossici per la vite stessa e possono portare ad una caduta prematura delle foglie e problemi nella fase di vinificazione, soprattutto durante la fermentazione poiché inibisce i lieviti.

Come ci può aiutare la tecnologia

Nonostante l’utilizzo dei fitofarmaci sia regolamentato da una legge nazionale, e ogni viticoltore conosce perfettamente come valutare il rischio d’impiego di specifici agrofarmaci e le misure di mitigazione, il dilemma sul quando effettuare i trattamenti rimane.

L’aiuto della tecnologia è cruciale nel processo decisionale per l’impiego dei fitofarmaci in vigna, ed è un valido supporto alle scelte dettate dalla tradizione e dall’esperienza per evitare l’uso superfluo o l’abuso di alcuni trattamenti.

La viticoltura di precisione offre al vignaiolo soluzioni tecnologiche per riuscire ad essere competitivi e sostenibili nel settore.

Il mondo dell’agritech è sempre più data-driven, cioè i dati “raccolti” in campo possono influenzare   le decisioni agronomiche per ottimizzare le risorse ed essere sempre più ecosostenibili.

L’uso di queste tecnologie e di questi modelli in grado di rilevare malattie ottimizza l’impiego di prodotti fitosanitari,  tra le più conosciute troviamo:

  • Iot e stazioni meteorologiche: permettono di monitorare il microclima di un appezzamento e di tenere sotto controllo variabili quali la temperatura e l’umidità dell’aria, la bagnatura fogliare, la temperatura e l’umidità del terreno e altre variabili utili per il monitoraggio del vigneto;
  • Droni: i droni attraverso alcune rilevazioni fotografiche ci permettono di ottenere informazioni su diversi indici di vegetazione come ad esempio gli NDVI (Normalized Difference Vegetation Index), NDRE (Normalized Difference Red Edge), GNDVI (Green Normalized Difference Vegetation Index);
  • Immagini satellitari: permettono di monitorare l’evoluzione vegetativa, rilevare variazioni sul capo e a perfezionare la gestione produttiva del tuo appezzamento;
  • Algoritmi e modelli previsionali: attraverso gli algoritmi e la raccolta di alcuni dati del terreno è possibile dare vita ai cosiddetti modelli previsionali. Questi modelli oggi ci permettono di prevedere l’avvento di una determinata malattia del nostro vigneto e ci consentono di intervenire in modo puntuale e preciso per impedirne lo sviluppo e la diffusione.

L’impiego della tecnologia ha come obiettivo principale quello di avere sotto controllo i bisogni reali dei nostri campi e delle nostre coltivazioni, unitamente a quello di abbattere i costi e l’impatto ambientale relativi all’utilizzo dei prodotti fitosanitari

Noi di Vigento Sicuro siamo fermamente convinti che la tecnologia possa essere un valido supporto per gli agricoltori! Proprio per questo abbiamo dato vita a PernosporaZero! Il primo sistema pensato per i viticoltori che ti permette di prevenire l’avvento della Peronospora della vite con 10 giorni di anticipo!

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Sitografia

  1. https://www.rete-news.it/fiori-e-piante/peronospora-pomodoro-riconoscerla-curarla.html
  2. https://www.coltivazionebiologica.it/peronospora-della-vite/
  3. https://www.coltivazionebiologica.it/malattie-delle-rose/
  4. https://www.agroscope.admin.ch/agroscope/it/home/temi/produzione-vegetale/campicoltura/colture/patate/malattie/peronospora-patata.html
  5. https://www.noisiamoagricoltura.com/malattie-delle-melanzane/
  6. https://aio.osnoi.com/17125/manipolazione-della-peronospora-del-basilico
  7. https://www.crpv.it/doc/5176/Perospora.pdf
  8. https://www.isprambiente.gov.it/files2018/pubblicazioni/rapporti/Rapporto_282_2018.pdf
  9. https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/fitosanitario/temi/difesa-sostenibile-delle-produzioni/uso-sostenibile/patentino/2016/unita-2-effetti-sugli-organismi-non-bersaglio
  10. https://www.vinoway.com/approfondimenti/vino/viticoltura/item/92-viticoltura-biologica-effetti-del-rame.html

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